CARULLI FERDINANDO, METODO COMPLETO PER CHITARRA, OP.27 VOL.1-3. Per esercitarsi nel CD, la seconda chitarra dei duetti. CD
LIBRO DI MUSICA CLASSICA PER CHITARRA CON CD.
Nuova edizione riveduta e diteggiata a cura di Roberto Fabbri.
Note storiche e appendice con selezione di brani dalle Op.192 e Op.241 a cura di Francesco Taranto.
CD di supporto all'esecuzione dei duetti a cura di Leonardo Gallucci.
Prodotto: Metodo, studio, tecnica
Allegato: Compact disc
Sezione: Autori
Strumento: Chitarra
Lingua: in italiano
Prefazione
Quando l'editore mi propose di fare una nuova revisione dello storico metodo, rimasi inizialmente perplesso, visto il gran numero di edizioni esistemi. E' Staro necessario, quindi, trovare qualcosa che si discostasse in maniera sostanziale dai precedenti lavori con !'intento di dare nuova linfa vitale a questa importante opera. L'idea è stata quella di cercare una nuova contestualizzazione alle attuali metodologie di studio. Idea che però non doveva snaturare quella che è l'essenza del Metodo che gli ha futto poi attraversare quasi due secoli: la semplicità.
Dalla richiesta dell'Editore alla formulazione dell'idea che avrebbe rigenerato il Metodo, c'è stato un avvenimento fortuito ma significativo, di uno strano sapore "d'antico". Circa un mese dopo che l'editore aveva lanciato la sua proposta, dopo una riunione a Firenze, insieme all'amico Dante Di Mauro, ce ne andavamo a"zonzo" per la città vecchia. Ci imbattemmo cosi in una piccola bottega di "antichità e curiosità musicali". Sia per me che per lui, forte bibliofilo, senza dire una parola fu scontata la decisione: si entrò. Ebbene, una volta entrati vidi una pila di spartiti e cosi come mi capita spesso di fàre quando entro in un negozio di musica, ho iniziato subito a sfogliarli per vedere se ci fosse qualcosa che mi potesse interessare. Immaginate la mia sorpresa quando aprendo un libro dalla scura copertina di cartone mi imbattei in una copia originale della terza edizione completa del metodo in questione databile intorno al 1815, in perfette condizioni! Lo interpretammo come un segno del destino. Acquistammo con noncuranza il prezioso cimelio, nascondendo tutta la nostra eccitazione per non fàr levitare il prezzo del libro stesso.
Con il testo in mano e per tutto i viaggio di ritorno per Roma, cercai di capire appunto il "perché" di una nuova revisione. Come detto, l'idea è proprio nella semplicità del Metodo: adattare questa estrema linearità e compattezza del lavoro di Carulli alle esigenze della nuova utenza della chitarra di oggi. Telefonai subito all'editore confermandogli la mia decisione di procedere con la revisione.
Prima preoccupazione è stata quella di creare un team di persone che potesse collaborare al progetto, ho cosi coinvolto i miei amici nonché colleghi Francesco Taranto, specialista e studioso del repertorio chitarrisrico ottocentesco e Leonardo Gallucci che ha uno studio di registrazione specialiato sulla chitarra.
L'dea era quella di fare in primo luogo una completa revisione della scrittura generale di tutto il metodo, revisione che finora nessuno aveva preso in considerazione in maniera totale, ma che secondo me era di fondamentale importanza nonché l'utilizzo dei moderni supporti (come il CD) che potessero aiutare lo studente.
Quasi tutti i miei predecessori non si sono preoccupati di fare una revisione che tenesse conto della disposizione delle voci, lasciando la scrittura chirarristica originale di Carulli che potremmo definire "primitiva" - ossia senza indicazione appunto delle voci (si è da poco abbandonata l'intavolatura) - vicina se si vuole alla scrittura di tipo violinistico, ma nell'intenzione del maestro napoletano di facile comprensione per gli allievi avendo adottato una sua personale disposizione delle gambette delle note che non stava appunro ad indicare le singole voci, ma dove i gambi in giù indicavano l'utilizzo del pollice della mano destra.
In questo tipo di scrittura era quindi insita anche la diteggiatura della mano destra, che potremmo definire "automatica", Carulli era comunque ben consapevole che la chitarra aveva un tipo di scrittura polifonica e la presenta infatti verso la fine della seconda parte del metodo. Con questa edizione si è quindi voluto uniformare la scrittura di tutti i brani in maniera polifonica, arricchendoli della diteggiatura sia della mano destra, appunto prima sottintesa, nonché di quella della sinistra integrandola con quella esistente; al fine di non appesantire la lettura non sono stati indicati gli interventi apportati rispetto all'originale.
La terza edizione dell'op. 27, a cui appunto ho futto riferimento, è gia un edizione riveduta e corretta dallo stesso autore, ci sono comunque state delle correzioni da effettuare, per esse ho anche tenuto conto della successiva opera 241 dello stesso autore ulteriormente aggiornata e corretta.
Sono rimasti invece come nell'originale i 24 duetti, comunque arricchiti della direggiatura, ed alcuni esercizi.
Il Cd allegato, suonato e realizzato da Leonardo Gallucci, presenta la parte del maestro dei 24 duerti, i primi sei, per far prendere meglio confidenza all'allievo con questa forma, sono stati realizzati a due velocità una lenta ed una normale, per i restanti la velocità è comunque non eccessiva, vista la funzione di supporto didattico dd cd.
Dal momento che lo stesso Carulli in più parti del metodo richiamava lo studente ad andare a suonare altre sue opere didattiche o ritenuto opportuno inserire un appendice di brani dello stesso Carulli tratte dalla citata op. 241 e dalla, praticamente inedita in tempi moderni, op. 192 "La premiére anné d'erode de guitare" curata da Francesco Taranto.
Dedico questo libro a Carlo Carfàgna.
Ringrazio Dante Di Mauro che con il suo impegno manageriale con l'Editore ha consentito la realizzazione di quest'opera.
Presentazione note introduttive
Il mondo musicale ottocentesco sembra un lontano ricordo ricco di eleganti atmosfere salottiere e di intriganti "querelle" tra due importanti scuole chirarristiche i cui seguaci, come appare nelle curiose immagini presenti nella "Guitaromanie" di C. De Marescot (Carullisti contro Molinisti), si scontrano in una lotta oserei dire "all'ultima chitarra; eppure da questo lontano passato si affaccia, vivo come un tempo, tuttora efficace nella sua opera formativa che si propone ancora oggi
come insostituibile percorso per lo studente, il Metodo op. 27 di Ferdinando Carulli.
Vorrei porre l'attenzione su alcuni elementi portanti dell'impostazione didartica riguardanti
la tecnica di posizione, la diteggiatura delle mani destra e sinistra, gli abbellimenti
nel metodo troviamo una chiara applicazione della cosiddetta "tecnica di posizione" già a partire dal primo schema introduttivo dove, nell'ambito del primo quadruplo definito comunemente Prima posizione, si stabiliscono i criteri base ai quali lo studente dovrà attenersi, salvo indicazioni contrarie che, in tal caso, troverà presenti nello studio o nel brano proposto.
Così, avendo stabilito attraverso lo schema della prima posizione che, ad esempio, il dito anulare della mano sinistra (terzo dito) si occupa delle note del terzo tasto,
troVeremo nel brano delle indicazioni di diteggiatura solamente quando questa "regola" non verrà osservata, ad esempio: dovendo eseguire il sol della prima corda con il quarto dito anziché con il terzo troveremo presente il numero 4 vicino alla nota.
Riguardo al modo di nominare le posizioni c'è da ricordare che l'Autore, facendo riferimento alla consuetudine applicata sugli strumenti ad arco, propone cinque posizioni il cui numero non si identifica con quello del tasto dove si andrà a posizionare la mano; successivamente nell'op.241 accetta di allinearsi alla numerazione più diffusa ed ancora oggi applicata, che identifica nel numero del tasto anche il numero della posizione, come si può evincere dal suo scritto:
''...la chirarra ha precisamente cinque posizioni sul manico, ma siccome i compositori ed i professori non sono d'accordo su questo numero di posizioni, io mi limiterò a nominare i tasti dove si fanno il maggior numero di scale ... "
la conseguente trasposizione dell'idea sopra esposta alle tabelle dedicate agli esercizi nelle varie posizioni:
Seconda, Terza, Quarta e Quinta (vedere seconda parte: Delle Posizioni)
porta ad una efficace e razionale organizzazione del modo di inquadrare l'argomento diteggiatura.
Nel periodo ottocentesco l'apparente mancanza o parsimonia di indicazioni di diteggiatura, non solamente nei metodi, ma anche nelle composizioni rivolte al
pubblico acquirente, è quindi da ricercarsi in una impostazione metodologica comune a molti autori del periodo: La tecnica di posizione.
La diteggiatura della mano destra segue dei principi modello che nel metodo vengono esposti attraVerso esempi con una relativa spiegazione e la sua apparente assenza è da attribuirsi, oltre al logico "attenersi alle regole" anche ad un uso particolare della scrittura musicale.
dia notazione musicale per chitarra del primo ottocento si compie una graduale trasformazione che da una scrittura inizialmente schematica si orienta verso una maggiore
chiarezza dell'aspetto polifonico. Ècomunque probabile che la limitata attenzione dedicata alla scrittura del basso, i cui valori scritti spesso non corrispondono alle
rcùi durate, sia da ricondurre alle caratteristiche strumentali che la vedevano penalizzata da una rapida caduta del suono nel registro grave.
La scrittura di Ferdinando Carulli può in questo contesto facilmente trascurare l'aspetto polifonico (in particolare nella prima parte del Metodo) a vantaggio di una
simbologia che utilizza le gambette delle note non tanto per la distribuzione delle voci, quanto per guidare l'allievo nella ricerca della diteggiatura da seguire.
Così dopo aver esposti i "principi base" ad esempio:
''... Si vedrà. nella seconda parte, il modo di pizzicare per affrontare difficoltà superiori: ma all'inizio, si pizzicherà la sesta, quinta e quarta corda con il pollice della
mano destra; la terza e seconda con l'indice, ed il cantino con il medio ... "
l'autore si occuperà di codificare quelle "eccezioni" che come si è visto per la diteggiatura della mano sinistra daranno origine alla "diteggiatura visibile" a fronte di una •invisibile" da realizzare attraverso l'uso delle regole base.
L'uso della doppia gambetta orientata verso il basso sta ad indicare l'uso del pollice come si apprende dalla frase:
''... Le note con una doppia coda devono essere suonate con il pollice della mano destra ... "
e sarà limitato esclusivamente alle note che normalmente non sarebbero state colpite dal pollice, mantenendo, nella sua parsimonia, una chiara indicazione per l'iniziale
studio dell'allievo.
Come si può intuire leggendo tra le righe:
'' ... Si vedrà, nella seconda parte ... , ... ma all'inizio ... "
nel procedere del metodo, a fronte di una più completa preparazione, anche la scrittura degli esercizi subirà delle evidenti trasformazioni inserendo una maggiore attenzione polifonica.
Nella revisione della presente opera si è ritenuto opportuno privilegiare una maggiore visione polifonica cercando comunque di manrenere intatta quella piacevole ed immediata semplicità che tranquillizza l'allievo all'inizio dei suoi studi.
Si è operata la scelta, pur mantenendo inalterati gli esempi sugli abbellimenti, di utilizzare nella realizzazione grafica il segno della appoggiatura anche dove nell'originale era presente l'acciaccatura, avendo i due simboli per l'autore un unico intento dal punto di vista esecutivo, venendo differenziati invece grafìcamente a secondo dei valori delle note su cui erano posti: appoggiatura per le note semiminirna e croma, acciaccatura per la semicroma e talvolta acciaccatura con due tagli per la biscroma.
Indice
Prima parte
- Modo di tenere la chitarra e di posizionate le mani .
- Modo di accordare la chitarra .
- Scala in prima posizione .
- Esercizi per ben apprendere a leggere le note alla prima posizione .
- Scala con diesis e bemolli : .
- Esercizio per ben apprendere a leggere le note con i diesis ed i bemolli .
- Del Barré .
- Modo di eseguire gli accordi con la mano destra .
- Degli Arpeggi .
- Serie di Arpeggi difficili per esercitarsi nella stessa lezione .
- Scale, Accordi, Esercizi e brani progressivi nelle differenti tonalità più usate in prima posizione .
- Serie di brani progressivi pet esercitarsi in prima posizione
Rondò .
Rondò .
Rondò .
Tema con variazioni .
Seconda parte
- Modo per eseguire con fucilità le note staccate .
- Delle legatute (coulés) .
- Esercizi per imparate a legare le note in tune le maniere .
- Lezione per esercitarsi sulle note doppie legate e glissate .
- Delle "petites notes» e degli abbellimenti .
- Lezione per esercitarsi sulle "petites notes» ed abbellimenti .
- Del Trillo e della Cadenza .
- Studio assai utile per imparare a fute il Trillo con tune le dita della mano sinistra .
- Delle Posizioni .
- Scale nelle quanto posi7ioni .
- Scale, esercizi e brani nelle Quanro Posizioni .
- Rondò per esercitare tune le posizioni .
- Delle note doppie .
- Degli Accordi .
- Dei Suoni Armonici .
- Esercizi nei Suoni Armonici .
Terza parte
l Lezione
2 Lezione
3 Lezione
4 Lezione
5 Lezione
6 Lezione
7 Lezione
8 Lezione
9 Lezione
l0 Lezione
11 Lezione
12 Lezione
13 Lezione
14 Lezione
15Lezione
16 Lezione
17 Lezione
18 Lezione
19 Lezione
20 Lezione
21 Lezione
22 Lezione
23 Lezione
24 Lezione
Grande Studio o Arpeggio Modulato in tutti i Toni e in tune le Posizioni
Appendice
Antologia di brani tratti dall'op.192 "La Première Année d'étude de la guitare"
e dall' op.241 "Methode Complète pour parvenir a pincer de la Guitare"
l Larghetto
2 Andantino grazioso
3 Allegro grazioso
4 larghetto alla siciliana
5 Andantino
6 Poco allegretto
7 Allegretto
8 Larghetto
9 Andante grazioso
l0 Allegro
Il Larghetto espressivo
12 Allegretto grazioso
13 Andante con moto
14 Moderato .
15 larghetto .
16 larghetto affettuoso .
17 Allegro agitato .
18 Andante .
19 larghetto .
20 Moderato .
21 Allegretto con poco moto .
22 larghetto .
23 Andante grazioso .
24 Divertimento con la chitarra accordata in Sol .